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“Sei un salame”. Ecco perché un cibo delizioso assume un altro significato

SPIEGAZIONI E INTERPRETAZIONI

CIBO E SIGNIFICATI


“Sono stato un salame, quella persona è un salame”. Ed ecco che un cibo delizioso assume un significato spregiativo. Spiega l’Accademia dei Georgofili: “Tutto deriva da un cambiamento di uso di un temine che fino al XVIII secolo e oltre identifica il pesce salato e quindi il salame o salamen è il baccalà che identifica ancora oggi una persona inespressiva da qui il detto di “essere un baccalà”. La parola salume deriva dal latino tardo antico salumen per indicare l’impiego del sale per conservare gli alimenti. Inizialmente e nel basso Medioevo, almeno per quanto ne sappiamo, il termine salamen indica i più diffusi alimenti conservati con il sale, i pesci e in particolare quello che ora è chiamato o baccalà o anche erroneamente stoccafisso. Non solo, ma il pesce salato, fino al Quattrocento, è venduto nelle botteghe dei Lardaroli, insieme alla carne e ai salumi. Dovrebbe, ora, essere chiaro come, a livello gergale, si sia giunti ad avere una corrispondenza semantica tra la parola baccalà e il termine salame. Infatti, in questo contesto traslato i due termini sono sinonimi e stanno ad indicare una persona insulsa e ottusa. Sarebbe la consistenza dura (data dalla salagione) che accomuna i due prodotti, che rimanda alla cocciutaggine tipica dello stupido e per questo soprannominato, indifferentemente, sia salame che baccalà, quest’ultimo pesce conservato importato su imbarcazioni dai mari dei Nord e da qui forse il detto “salame in barca”, come l’analogo adagio “fare il pesce in barile”.


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LE DELUCIDAZIONI DEI GEORGOFILI

Che le parole restino ma possono cambiare di contenuto e significato è un fatto spesso dimenticato. Tutto scorre, tutto si muove e nulla sta fermo, e che questo avviene anche per le parole antichissima è l’idea che panta rei del filosofo greco Eraclito di Efeso (535 a. C. – 475 a. C.). I nomi non solo cambiano di significato con il passare dei tempi, ma anche da luogo a luogo e in territori e paesi anche vicini lo stesso oggetto ha nomi diversi o lo stesso nome è assegnato a oggetti differenti.