Il Ciauscolo IGP di Corte Marchigiana ha conquistato Parma. Ma non solo quello. È stato un successo il ritorno al salone internazionale del settore agroalimentare italiano dopo tre anni in cui il covid ha condizionato presenze ed iniziative. «C’è stato tanto movimento, innumerevoli persone hanno visitato il nostro stand, approfittando per assaggiare i prodotti e conoscerci meglio – racconta Simonetta Ragaglia dell’Area Commerciale di Corte Marchigiana -. Abbiamo avuto modo di distribuire depliant e altro materiale informativo per illustrare i punti di forza della nostra cooperativa. Inutile dire che il nostro ciauscolo è stato il protagonista indiscusso. Inarrestabile la curiosità dei visitatori. Siamo molto contenti del riscontro, anche perché il sistema Marche si è presentato unito. La coesione è forza». Lonze, prosciutti, pancette, salumi, guanciali. In vetrina, a Parma, il meglio di Corte Marchigiana.
Due miliardi di fatturato e 35 mila aziende produttrici, questi i numeri dell’agroalimentare marchigiano rappresentato dalle migliori aziende all’edizione 2022 di CIBUS. «Le Marche hanno un potenziale enorme – ha dichiarato il vicepresidente della Regione e assessore all’Agricoltura Mirco Carloni – che nasce dall’eccezionale orgoglio impresso dai nostri imprenditori ed ora dobbiamo raccontare questa straordinaria storia tutti insieme. La nostra regione ha i fondamentali necessari per creare una narrazione imbattibile e se i marchigiani lavorano tutti dalla stessa parte non ce n’è per nessuno. Tutti i produttori qui presenti a Cibus costituiscono una specifica eccellenza che noi presentiamo in ogni occasione sia in Italia che all’estero all’insegna del brand: ‘Marche Land of Excellence’ per riuscire a generare un vantaggio alle imprese affinché quando si va sui mercati e si parla delle Marche il prodotto acquisisca un significativo valore aggiunto. I nostri imprenditori sono abituati a farcela da soli, lavorando in autonomia senza attendere il contributo di nessuno e questa è una grande qualità, ma è anche giusto che le istituzioni supportino, coordinino l’attività delle imprese perché se è vero che da soli a volte si va più veloci, insieme possiamo arrivare più lontano. Ora è tempo di fare squadra, tutelare i nostri interessi e rafforzare le filiere, in particolare quella primaria la cui importanza abbiamo riscoperto ora in un momento di grande difficoltà internazionale».