Conosci il salame Napoli?
I salami italiani si distinguono per il tipo di macinatura (fine, media o grossa), per le spezie che compongono la ricetta (aglio, peperoncino, semi di finocchio, grani di pepe e vino) e per il tipo di stagionatura e affumicatura. I tipi più conosciuti sono il salame Milano (a grana finissima), il salame Felino (a grana media), il salame Ungherese (a grana finissima è leggermente affumicato) ed, ovviamente, il salame Napoli (a grana fine e leggermente fumicata).
Storicamente considerato una merce talmente pregiata da essere donata in cambio di prestazioni altamente professionali e consumata in occasione di feste e ricorrenze, il Salame Napoli, era un bene prezioso al quale dedicare molte precauzioni che, impiegate nel passato per mantenere intatta la bontà e la genuinità delle carni, sono diventate nel tempo parte integrante delle tecniche di produzione, di affumicatura e stagionatura tramandate immutate di padre in figlio.
L’area di produzione del salame di Napoli è tutta la Campania. La carne utilizzata deve provenire da suini del peso minimo di 150 kg, allevati nell’area e nelle regioni dell’Italia centromeridionale.
Il salame di Napoli presenta forma cilindrica allungata, con superficie esterna di colore rosso carico, con frazioni adipose in evidenza, consistenza compatta e non elastica, odore tipico di affumicato, sapore dolce e caratteristico di affumicato o speziato.
Ottimo da mangiare così, tra due fette di pane, ma ingrediente fondamentale e assolutamente insostituibile per tantissime ricette della cucina popolare partenopea come il rustico napoletano, un goloso contrasto dolce-salato, è questa la peculiarità del rustico, tipico della rosticceria napoletana.